Introduzione
Il 2020 è stato caratterizzato (e lo è ancora) dalla spiazzante emergenza sanitaria e sociale degli ultimi mesi, inducendo l’intera comunità mondiale e lo stesso individuo a porsi importanti interrogativi esistenziali, come la relazione psicologica e fisica con l’Altro. Si tratta forse di quesiti che, in condizioni “normali”, lasciano spesso il posto ad impegni quotidiani e routinari fin troppo pervasivi che posticipano a “domani” la possibilità di fermarsi.
L’Associazione culturale Lampioni Aerei lancia così un interrogativo: che fine ha fatto il Simbolo e il suo utilizzo nella nostra società? E come il Simbolo viene oggi utilizzato in tutte quelle pratiche professionali che, inevitabilmente, chiamano all’appello l’interazione e la comunicazione con l’Altro?
Dal 23 giugno al 20 luglio 2020 si terranno degli incontri in diretta online sul tema del Simbolo con cinque diversi professionisti: un ciclo di incontri dal titolo evocativo “La letteratura e gli altri: dialoghi”.
Partendo dal significato etimologico del termine “simbolo” e citando il pensiero di alcuni autori (tra cui lo psichiatra, psicoanalista, antropologo e filosofo Carl Gustave Jung) verranno offerti degli spunti di riflessione sulle potenzialità del simbolo, sulla capacità di simbolizzare e sulla potenza comunicativa delle rappresentazioni simboliche.
Tali interrogativi verranno calati nella pratica poetica, nella clinica riabilitativa, nelle arti performative, nella scrittura di un testo musicale e nella pratica educativa: cinque diversi approcci con cinque diversi professionisti che, in modo empirico, espliciteranno al pubblico le loro esperienze professionali affinché possano essere fonte di riflessione e arricchimento individuale per l’ascoltatore.
Il Simbolo ha solo un significato retroattivo? Ha davvero un potere trasformativo su di sé e sugli altri? C’è un filo conduttore, un fine comune, un uso del simbolizzare universale, che accomuna tutte le professioni?
Questi sono solo alcuni degli interrogativi di partenza, da cui elaboreremo le domande da proporre ai nostri ospiti. Ci siamo immaginati un percorso empirico, una condivisione profonda e sincera, che parta dalle nostre riflessioni, passi attraverso l’esperienza e la sensibilità dei nostri ospiti e venga restituita all’ascoltatore, con la speranza che quest’ultimo interagisca a sua volta con noi, con i suoi feedback e le sue domande, per un ciclo continuo di scambi: scambio tra simboli, di rappresentazioni vive, ovvero di significati altrimenti indicibili in altro modo.
Relatori: Eleonora Gioveni e Myriam Nicoli