Incroci di poesia n. 1

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Maria Borio e Marco Villa

Per questo primo incrocio due poeti degli anni Ottanta, Maria Borio (1985) e Marco Villa (1989), una di origine umbra e uno lombarda, con poesie provenienti rispettivamente dalla silloge Trasparenza (Interlinea, 2019), più un inedito, e da Un paese di soli guardiani (Amos, 2019).

“Dal deserto rosso”, un inedito di Maria Borio

(guarda la video lettura di Federica Fracassi disponibile su il corriere della sera)

Dal deserto rosso

Sono un punto solo nel deserto rosso:

oggi è questa la mia dimensione, un punto

che non ha lunghezza, larghezza, profondità,

caduto dalla parte più alta del cielo su una terra

piena di silenzio e pura improvvisamente.

Ti scrivo dalla zona rossa, ed è questa la verità:

i confini sono tracciati, il rosso ha riempito lo spazio

senza entrata né uscita, e tutti sono come me,

punti soli, senza illusione, nella prima primavera

del millennio che al tempo sta cambiando la faccia.

Ti scrivo e da questa stanza sussurro che se un punto

non ha dimensioni è perché forse le ha unite tutte in sé?

Pensarsi è unirsi – mentre la notte e il giorno

hanno un unico colore, e impariamo a pensarci,

e un bene, come mai, nuovo.

“Quindi, vorresti essere il paesaggio per salvarti”, di Marco Villa

da Un paese di soli guardiani, collana “A27”, Amos Edizioni, 2019.

Quindi, vorresti essere il paesaggio per salvarti,

ma un albero, con la tua mente, lo torceresti

in modo davvero penoso,

un albero che fa sesso come se stesse soffrendo

senza rendere conto a nessuno:

forse la immagini così, la morte.

Quindi smetti di seccare la natura,

cammina e sbaglia tutto – saremo qui,

ti giudicheremo come è giusto,

con amore, senza le vecchie pietà.

“1980”, di Maria Borio

da Trasparenza, Interlinea, 2019.

1980

La provincia si è riempita di case nuove.
C’è una felicità. Non eravate ancora nati.
Le case salde di coppie eternabili.

Pensavamo che si espandesse per gru altissime
e alberi trapiantati l’anello di catrame
che terminava nel campo e il campo sereno

come di fronte a uno spettacolo. Dici
non eravate ancora nati, ma esisteva una forma
su cantieri e famiglie: le radici che forzavano,

il catrame, le gru montate, i figli nati,
uno per uno un’automobile, la felicità
come pelle nutrita di un rettile.

Una primavera calda vi taglia adesso
fra le buste della spesa e i bulbi nel cellofan:

ci taglia dove dico guardate il campo con le rovine
delle immagini, il tubo catodico spezzato.

Nel suono fermo della televisione
le case indietro si sbriciolano nel video:

le tiriamo fuori, allacciamo il tetto con il grano.
Senza noi invecchiate come non fossimo nati –

miniatura finita, acqua ragia, ologrammi
dentro tutto il paesaggio.

“È il suo modo di pregare”, di Marco Villa

da Un paese di soli guardiani, collana “A27”, Amos Edizioni, 2019.

È il suo modo di pregare.

La sera il tavolo è un rettangolo, il tempo

è un ticchettio, il bicchiere

d’acqua; nessuno parla, ma se parlasse

ogni lingua sarebbe dolcemente straniera.

Respira fra le cose.

Potrebbe distrarsi, invece mani sul tavolo,

schiena dritta e guarda, mentre

l’acqua semplifica le sensazioni,

livella i dettagli, lui dettaglio

in una lunga storia. Ora è forte,

con tutta la calma del mondo

protrae un po’ la stanchezza,

la stabilizza e sente

che potrebbe digiunare in eterno.

Respiro ticchettio acqua occhi aperti.

C’è solo la luce della sera

che entra in una stanza vuota.

Quel muro è una finestra.

Riposa fra le tautologie.

Breve biografia di Marco Villa

Marco Villa (Lecco, 1989) ha pubblicato il libro di poesie Un paese di soli guardiani (Amos, 2019) e come saggista la monografia La sintassi di Somiglianze. Sulla poesia di Milo De Angelis (Pacini, 2019). È fondatore e redattore del sito Formavera.

Breve biografia di Maria Borio

Maria Borio (Perugia, 1985) ha pubblicato le raccolte Vite unite (XII Quaderno italiano di poesia contemporanea, Marcos y Marcos, 2015), L’altro limite (pordenonelegge-lietocolle, 2017) e Trasparenza (Interlinea, 2019). Come saggista sono uscite le monografie Satura. Da Montale alla lirica contemporanea (Serra, 2013) e Poetiche e individui (Marsilio, 2018). Cura la sezione poesia di «Nuovi Argomenti».

La rubrica Incroci di poesia, a cura di Francesco Ottonello, intende presentare a ogni uscita quattro testi di due poeti contemporanei delle nuove generazioni, tratti da raccolte edite negli ultimi anni o inediti, con l’idea di provare a fare incrociare nomi, provenienze, poetiche, e sentire come riverberano i versi e le parole nello spaziotempo virtuale di un incrocio.

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