Francesca Santucci e Giorgio Ghiotti
Per questo terzo incrocio due poeti laziali degli anni Novanta, trasferitisi recentemente a Milano, Francesca Santucci (1991) e Giorgio Ghiotti (1994), con poesie provenienti rispettivamente dalla silloge d’esordio La casa e fuori (LietoColle-pordenonelegge, 2019) e dalla silloge di prossima uscita Alfabeto primitivo (Perrone, 2020).
Francesca Santucci da “La casa e fuori”
Buchi
La superficie che abito è piena di buchi
tra la casa e fuori, e ha freddo quando io ho freddo.
La mattina gli parlo: a volte canta in risposta,
altre no, mi pare che rimanga in ascolto,
come stessi per confidargli
un piccolo segreto.
Giorgio Ghiotti da “Alfabeto primitivo”
Ma di tra i rami che mi parli e dici
mentre mi scaldo a un termosifone,
troppe care cose per tacere
in quest’ora le tue promesse invisibili,
per forzare aperti gli occhi dentro
un sogno. Erano anni che i merli
non si spingevano a questo balcone,
e tu perché ti dai alla latitanza
e minuzioso disperdi le tue piume…
Francesca Santucci da “La casa e fuori”
Sotto il cielo
Quando esco da una stanza per entrare in un’altra
spengo la luce e il corridoio scompare e ogni cosa
è in attesa ed è una cosa e per sempre è una cosa.
È vero anche al buio questo intonaco scrostato
e la scarpiera e la mattonella che si muove, fa tac
sotto il mio piede, vuole ribadire l’arroganza
di chi porta un nome e si è mosso tra due buchi
nel muro, nell’intervallo che è tra la luce e la luce
e la mia mano che preme. La stanza in cui entro non esiste
finché sono io a deciderlo, e cosa devo dire ancora
che chiunque non sappia, io –
quando apro le finestre, mi stupisco
di trovarvi tutti ancora sotto il cielo.
(Dico che mi fate così male
che non posso più guardare).
Giorgio Ghiotti da “Alfabeto primitivo”
Non abbiamo idea di una regione
dai piedi messi in fila per passarla,
dal tempo che s’impiega per lasciare
campi e fumi di legni bruciati
per scacciare l’inverno dalle mura.
La lontananza non ci fa paura,
non si misura per noi in spazi e
terreni abitati, ma in trasmutare
di lingue al passo al valico al confine
là dove la cerva stacca dalla roccia
e le pietre non hanno più memoria.
Breve biografia di Francesca Santucci
Francesca Santucci (Terracina, 1991) ha studiato Lettere a Siena. È stata finalista al Premio Campiello Giovani e al Premio Chiara Giovani per la narrativa breve. Ha curato: Difesa berlinese (Sossella 2018), raccolta di opere in prosa e scritti inediti di Carlo Bordini; e il volume di saggi Sulla famiglia Bertolucci. Scritti per Attilio, Bernardo, Giuseppe (Ensemble 2018). La casa e fuori (LietoColle-pordenonelegge 2019) è il suo primo libro di poesie. È redattrice della rivista online Formavera.
Breve biografia di Giorgio Ghiotti
Giorgio Ghiotti (Roma, 1994) ha studiato Lettere a Roma e sta conseguendo la magistrale a Milano. Ha esordito nella narrativa con la raccolta di racconti Dio giocava a pallone (Nottetempo 2013) e nella poesia con Estinzione dell’uomo bambino (Perrone 2015). Ha pubblicato il libro di interviste a grandi poetesse e scrittrici italiane, Mesdemoiselles. Le nuove signore della scrittura (Perrone 2016), il romanzo Rondini per formiche (nottetempo 2016) e il saggio narrativo Via degli Angeli (Bompiani 2016) con Angela Bubba. Il suo ultimo libro di poesie è La città che ti abita (Empirìa 2017) e in prosa Gli occhi vuoti dei santi (Hacca 2019). Ha scritto sulle pagine culturali dell’Unità e collabora con Nazione Indiana, Nuovi Argomenti, Minima&moralia.