Davide Castiglione e Roberto Minardi
Per questo quinto incrocio due poeti italiani attualmente residenti all’estero, nati ad Alessandria e Ragusa, verso la metà degli anni Ottanta e la fine degli anni Settanta, Davide Castiglione (1985) e Roberto Minardi (1977), con poesie provenienti rispettivamente dalle sillogi Non di fortuna (Italic Pequod, 2016) e Doveri di una costruzione (inedita), e da Concerto per l’inizio del secolo (Arcipelago Itaca, 2020).
Davide Castiglione da “Non di fortuna”
All’ingiù
a Franco
Sì ho tagliato i capelli, colpa del caldo,
domani nevica, mi sa! e mi sarei
guardato le scarpe, davanti agli amici,
no, meglio un punto tra i cespugli
cui non appartengo. Nevica
infatti. La neve, i familiari in visita
mi hanno informato, tu l’hai messa in una domanda
senza tenerla sulla voce la neve
hai chiesto se c’era, lasciando sgomenti
l’afa alle finestre, l’urgenza loro il
policlinico, giugno. Non vengono meno
i giochi all’ingiù, il mio stare occhi all’ingiù
come una conta a nascondino con la colpa
di una frase che quando è fatta è fatta
il tuo scompenso da non dire da dirne male da uscirne
pronunciati male, l’andirivieni,
i fiocchi indaffarati sì ma solo lievemente
contro le gravità, a carezzarle.
Roberto Minardi da “Concerto per l’inizio del secolo”
L’ordine del sud
Eri malvagio col cane stupido, in compagnia,
però non orinasti nella vaschetta limacciosa
dove ogni pulce pomeridiana era una stella.
Per essere creduto meglio facevi un verso strano.
Le calze grosse, il latte caldo, uno schiaffo sulla guancia,
davano la misura di tua madre e del suo strigliare.
La natura si fonde alle infrastrutture dalla macchina;
tuo padre mai a corto di sentenze e il vento sui peli…
Apprendesti la violenza dai roveti e qualche pietra:
una volta, non a lungo, rotolasti nella polvere con uno,
con il pugno che non è facile dare e i mancamenti.
La volta sul ciglione in cui piangesti, nessuno vide,
sentivi fresco e gli abitanti della terra non c’erano.
Davide Castiglione da “Doveri di una costruzione”
Il cameriere annuncia
La fortuna appesa all’amo è scarsa.
Di recente avranno appreso a darsi
alla macchia, le intelligenze in mare. Ondulando,
raduna nuvoloni la plastica del menu
e sforma le bandierine gialle a triangolo
che v’incantarono in principio a questo tavolo –
allocchi assorti in romanticherie, che carezzate
le grate in legno bianco del ristorante.
Siamo spiacenti, il pesce non l’abbiamo.
Dopo averlo districato dalla morsa
amorosa, patetica, da piccioncini,
scorrete il dito sul menu, e scorrendo,
scendete alla voce espunta, estinta:
la vostra, intendo, che non rispondete,
e frustati da un vuoto d’aria e scelte
boccheggiate spersi. Deserto sì,
deserto ne abbiamo quanto volete.
Adesso, vogliate scusarmi, una mancia
e me ne torno a fare il mio mestiere.
Roberto Minardi da “Concerto per l’inizio del secolo”
Frammenti dell’operaio
nel lattice dei palmi
raccoglie dei pulcini e li colloca
sul nastro che trasporta all’altra stanza
le vene sugli zigomi si arrossano
è sera quando si strofina il viso
con forza, con saponi profumati
dal piatto che lo attende si alza il fumo
e una creatura neonata
rifiuta la poppata che la donna
si ostina ad imboccargli, sbava un liquido
giallognolo, pastoso e scoppia in lacrime
nel fondo c’è una voce di metallo
che parla delle piogge che cadranno
dei venti che è possibile che spingano
difficile è isolare la notizia
in quegli istanti in cui il pianto torna
a farsi suono acuto e vi si aggiunge
la voce della madre
che prova a persuadere con moine
ritorna col cervello a stamane
il parabrezza era ghiacciato
e c’è voluto tempo per spannarlo
domani se ne andrà con la corriera
non sa se è sonnolenza
o voglia di sparire e stacca
un altro tozzo di pane
lo bagna nel sughetto che è rimasto
in fondo al piatto
Breve biografia di Davide Castiglione
Davide Castiglione (Alessandria, 1985) è docente di materie letterarie e linguistiche all’Università di Vilnius in Lituania. Si è laureato a Pavia con una tesi su Vittorio Sereni traduttore da William Carlos Williams, e dottorato a Nottingham (Inghilterra) con una tesi sulla difficoltà nella poesia angloamericana, poi divenuta libro (Difficulty in Poetry: a Stylistic Model, Palgrave 2019). Ha pubblicato articoli scientifici e gestisce un sito personale che ospita letture di altri poeti. Sue poesie sono state pubblicate su varie antologie e riviste, tra cui «Poesia» (con una nota di Maria Grazia Calandrone). È autore di due raccolte poetiche: Per ogni frazione (Campanotto, 2010), e Non di fortuna (Italic Pequod 2017). La sua terza raccolta, Doveri di una costruzione, è in via di completamento.
Breve biografia di Roberto Minardi
Roberto Minardi (Ragusa, 1977) vive e lavora come insegnante di lingue a Londra e dal 2005 al 2006 ha vissuto a Panama, dove ha tradotto poeti locali e pubblicato la sua prima plaquette in versione bilingue. Ha pubblicato Note dallo sterno (Archilibri di Comiso, 2007), Il bello del presente (Tapirulan, 2014), La città che c’entra (Zona Contemporanea, 2015), silloge che è stata segnalata all’edizione del 2016 del Premio “Montano”. A questa raccolta è liberamente ispirato il mediometraggio The city within, realizzato in collaborazione con il regista Tomaso Aramini. La sua ultima silloge è Concerto per l’inizio del secolo (Arcipelago Itaca, 2020). È cofondatore del progetto poetico “dopotutto [d|t] (una poesia italiana fuori)”.